Ospedale Angelucci, il candidato sindaco SaF Berteletti risponde ai quesiti di CittadinanzAttiva

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Subiaco 24 sett 2021 – Con un pubblico appello CittadinazAttiva, Tribunale per i diritti del malato ha specificamente interrogato i candidati sindaco alle prossime elezioni del 3/4 ottobre 2021 su uno dei problemi più scottanti del territorio: l’Ospedale Angelucci. Il candidato sindaco Matteo Berteletti, rispetto alle seguenti domande poste:

1) Viste le tre liste già presenti nel consiglio comunale uscente e vista la
richiesta unanime votata un anno fa sulla richiesta della legge sugli
ospedali montani, cosa è stato fatto in questo anno per far proseguire
l’iter in Consiglio Regionale?
2) Cosa è stato fatto e cosa si intende fare contro la chiusura della
lungodegenza da 10 mesi?
3) Cosa è stato fatto e cosa si intende fare sulla riduzione al minimo della
chirurgia con soli 2 medici?
4) Cosa è stato fatto e cosa si intende fare sul taglio dell’ambulanza-navetta
la sera e la notte a Subiaco?

così ha risposto a CittadinanzAttiva:

Spett. CittadinanzAttiva Tribunale per i diritti del malato – Tivoli/Subiaco Oggetto: risposte alle domande contenute nel vs. volantino del 30.10.2021

Nelle righe che seguono cercherò di dare una risposta ai quesiti posti ai tre candidati Sindaco nel volantino in oggetto richiamato. Partirei dal “cosa è stato fatto”. Da candidato Sindaco dell’unica lista alternativa alla continuità Zingaretti – Pelliccia e da Consigliere Comunale di minoranza uscente devo purtroppo rispondere poco o niente, sia da parte della Regione Lazio, competente in tema di sanità, sia da parte dell’Amministrazione Comunale in carica la quale, dal 2016 ad oggi, ha avuto al suo interno esponenti appartenenenti alle mie due liste avversarie che non hanno fatto altro che accettare silenti l’opera di graduale declassamento a cui purtroppo è stato destinato il nostro nosocomio.

Lo stesso atteggiamento che ha portato negli anni passati la struttura ospedaliera ad essere in parte “occupata” dalla rems. E quindi “poco o niente” è stato fatto per dare impulso alla richiesta di approvazione della legge regionale sui distretti montani, “poco o niente” è stato fatto contro la chiusura del reparto di lungodegenza, “poco o niente” è stato fatto per risolvere il problema della carenza cronica di personale medico/paramedico e contro il taglio dei servizi (vedi navetta). Non avendo poteri decisionali, come esponente dell’opposizione ho cercato tantissime volte di sollecitare un’attenzione specifica sul tema della salvaguardia del nostro Ospedale.

Basti pensare che tutte le volte che l’argomento è entrato in dicussione all’interno dei lavori della massima assise cittadina ciò è avvenuto su pressione del sottoscritto e della minoranza. Nell’arco dell’ultimo anno e mezzo ci siamo attivati sia per spingere il Consiglio Comunale a deliberare un atto di impulso, nei confronti della Regione Lazio, per arrivare alla ripresa dell’iter per attribuire all’Angelucci la qualifica di “Ospedale Montano” sia, vista l’inerzia istituzionale riscontrata a seguito della prima azione, a proporre una mozione volta alla “pretesa”, da parte del Comune di Subiaco, mirata all’ottenimento dal Presidente Zingaretti di risposte concrete su tutte le inefficienze del presidio ospedaliero (esigenza di integrazione di medici, anestesisti ed infermieri, di potenziamento della rete dell’ emergenza-urgenza, ambulatori e reparti, riproposizione del tema dell’Ospedale Montano).

Quella mozione è stata bocciata dalla maggioranza. Se andiamo più indietro nel tempo, ricordo che nel 2017 fui firmatario di un’altra proposta molto importante, quella di investire il Sindaco Pelliccia della richiesta alla Regione Lazio di deliberare, in merito al nostro nosocomio, sull’ equiparazione di trattamento che questa aveva riservato all’Ospedale di Bracciano, avente ottenuto in quel periodo la qualificazione di “sede di pronto soccorso” dopo una grande battaglia portata avanti dai Sindaci del rispettivo territorio. La proposta venne bocciata dalla maggioranza composta da PD e ‘Cittadini per Subiaco’, che oggi sostengono la candidatura di Luca Pannunzi, e da ‘Obiettivo Sviluppo’, movimento il cui presidente è il candidato Domenico Petrini il quale, attraverso il suo allora assessore alla sanità dott. Luigi Gaetani, motivò quella bocciatura sostenendo che l’Ospedale di Subiaco fosse “[…]all’altezza dei bisogni della popolazione”. Ho portato alla vostra attenzione i richiamati esempi per dimostrare che da parte mia c’è stata sempre la convinzione che l’Amministrazione Comunale avrebbe dovuto essere molto più determinata nel perseguire gli obiettivi fissati. Invece abbiamo avuto dei rappresentanti che si sono chiusi a riccio, ascoltando solo loro stessi e avallando le decisioni dall’alto. Sul cosa “si intende fare”.

Fare in modo che le grandi questioni riguardanti il futuro dell’Ospedale Angelucci non rimangano soltanto temi da tavolo di confronto o punti di delibere da pubblicare online. In caso di vittoria alle elezioni amministrative attiverò immediatamente una “Commissione Speciale per la Difesa dell’Ospedale” quale luogo istituzionale di analisi e di proposta di iniziativa che coinvolga non soltanto i rappresentanti politici e di categoria, ma anche i comitati e le associazioni che da sempre hanno dimostrato di avere a cuore la salvaguardia del diritto alla salute della popolazione della Valle dell’Aniene. Occorrerà promuovere ogni azione possibile per raggiungere i traguardi noti, a cominciare dall’attribuzione della qualifica di “Ospedale Montano”. Su questo la Regione deve esprimersi in via definitiva, come deve esprimersi su tutte le criticità che oggi stanno rendendo il nostro presidio un nosocomio di serie B, alcune delle quali specificate nel vostro volantino. Da questo punto di vista i fondi del PNRR varato dal Governo per la sanità dovranno aprire le porte a nuovi investimenti pubblici. Il problema degli ultimi anni è stato quello prodotto da una politica locale che, forse per compiacere quella regionale, ha individuato una strada in tema di sanità ma ha sempre rinunciato o evitato di percorrerla.

Io partirei proprio da lì, dal muovere il primo passo. Nel volantino mi chiedete ragguagli su prospettive “oltre le proteste”. Voglio segnalare che nei dieci anni amministrativi che ci stiamo per lasciare alle spalle abbiamo rinunciato, come istituzioni e di conseguenza come comunità, anche alle proteste. E che forse qualche protesta in più ci avrebbe permesso di non ritrovarci nella pessima situazione di oggi.

Matteo Berteletti Candidato Sindaco della lista “Subiaco con SGUARDO AL FUTURO”

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