L’oratorio di Madonna della Croce, piccolo scrigno medioevale da riscoprire

di Gian Luca ORLANDI

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SUBIACO 15 FEB 2022 – Ci siamo passati migliaia di volte davanti a quella quella piccola chiesuola malandata di via della Montagna a Subiaco, ma scommetto che la maggior parte delle persone che leggerà questo post ci è entrato raramente ( io sono tra questi..) o non ci è entrato mai in vita sua, forse perché non è mai venuto in mente , ma soprattutto perchè la Chiesa è chiusa al culto da decenni  e raramente si è avuta l’opportunità di vederla aperta e quindi visitarla.
Quindi voglio raccontarla qui, in questo articolo per  farvi scoprire invece questo angolo della nostra città e della nostra memoria che ho riscoperto anch’io da poco tempo.
L’edificio, in stile romanico/gotico ,  fu eretto nel 1095 e successivamente ristrutturato e ingrandito nel secolo XVI dell’abate commendatario Giovanni Colonna di cui si riconosce lo stemma sull’ingresso principale.
Architettonicamente parlando l’interno presenta una volta in parte a capriate e in parte a crociera , sorretta da tre grandi archi gotici .
Durante la seconda guerra mondiale la Chiesa fu usata come rifugio dai sublacensi a causa dei bombardamenti cosa che contribuì al deterioramento degli affreschi murali ( se ne contano 15 ) già molto deteriorati , spiccano tra i tanti una Madonna attribuita alla scuola senese, il Gesù Salvatore sulla volta dell’altare opera del pittore sublacense Bartolomeo Postiglione, una Deposizione , e una Madonna col Bambino.
A quest’ultimo affresco è legata una antica leggenda presente negli archivi dei Padri Cappuccini che racconta come l’ 11 maggio 1667 il dipinto, corroso dal tempo , tornò improvvisamente a mostrarsi nella sua perfezione originaria , dopo un’ora l’immagine tornò a sbiadirsi per ritornare vivida il 19 maggio , il 5 giugno , mentre il 28 giugno ricompare il solo volto questa volta per sempre ( …con sì vaghi e freschi colori come se un Angelo invisibile la dipingesse….Fabio Gori  ” Viaggio Pittorico Antiquario” ).
Particolare interessante è la porta lignea che divide l’area dell’altare dal resto della chiesa  , segno distinguibile appartenente principalmente al periodo preconciliare e della tradizionale usanza di limitare l’accesso  all’area dell’altare e del tabernacolo ai soli officianti, in particolare per quanto riguardava la celebrazione della Santa Messa tridentina più conosciuta come Messa in latino.
Certamente l’intero edificio avrebbe bisogno di una importante opera di restauro , ma soprattutto , come molti edifici storici di Subiaco avrebbe bisogno di una identità , magari dal punto di vista liturgico poter tornare ad ospitare per l’appunto la celebrazione  della Messa nel rito tridentino ( assente nel nostro territorio ..)  e poter essere parte integrante di un itinerario storico/culturale/turistico  del Centro storico di Subiaco, itinerario che ho proposto in tempi recenti nel progetto  ” Percorsi della Memoria ” .
Gian Luca Orlandi  #SGUARDOALPASSATO

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